Recensione: "Spatriati" di Mario Desiati - Amore volubile e crisi senza disperazione

 

Premio Strega

Mario Desiati, classe ’77, è uno scrittore pugliese. Nel 2022 ha vinto il Premio Strega con il romanzo ‘Spatriati’, pubblicato da Einaudi. 

Ci sono storie che fanno restare con i piedi ben saldi a terra. Questo libro di Desiati è stato applaudito dalla critica. Ma non è un’opera che brilla per originalità. Mira a scandalizzare il lettore, in un paio di scene erotiche; insiste su cose che ormai non fanno strabuzzare gli occhi a nessuno. Rappresenta un anticonformismo di facciata che non genera brividi né sconquassa il cuore. Tutto resta in superficie. ‘Spatriati’ non sprigiona la potenza di un Pasolini. Né vi si rintraccia l'audacia di un racconto estremo e lussurioso. La letteratura dovrebbe essere feroce, divisiva, conturbante, straziante. 

' Non ho più voglia di 
nascondere le mie fantasie. 
Mi sono fatta una lunga passeggiata, 
c'era ancora la gente 
che tornava dai veglioni, 
e mentre camminavo lungo 
corso di Porta Ticinese 
con un silenzio che qui non senti mai, 
ho pensato che 
mi fidanzerò con un asino, Frank. 
In fin dei conti 
vengo dalla città degli asini'.  
('Spatriati', pag. 117) 

I protagonisti di ‘Spatriati’ sono due giovani pugliesi, di Martina Franca. Si chiamano Francesco e Claudia. Sono loro gli ‘spatriati’, ovvero i ‘raminghi’, ‘balordi’, ‘incerti’, irrisolti’. Sono i 'dispersi' di una generazione che non sa che via imboccare, così ci viene spiegato. Lei, al pari di Rosso Malpelo, capelli rossi (talvolta però anche blu), amante della poesia degli autori di nicchia, è considerata 'strana' perché si mette la cravatta, un tipetto alla Erika Mann, mutatis mutandis. Si definisce una falena perché esce di notte (discoteche, rave, etc) e va verso la luce. Lui anche è un solitario, intellettuale, cattolico; si sente 'un ferro invecchiato', e a volte cerca di reprimere la sua omosessualità. Francesco, comunque, è follemente innamorato di Claudia con cui stringe un’amicizia intima, ibrida, fatta di distanze e ritorni. A volte è amore, a volte non si sa. Si baciano, si spingono più oltre, ma lei precisa che non può esserci niente e anzi sono quasi fratelli. Claudia è irrequieta. Salta da un letto all’altro, da una relazione all’altra. Sono una coppia aperta. Si scambiano il partner: in una Berlino trasgressiva super punk, lei divide con Francesco un amante. A Berlino, Francesco avrà il coraggio di concedersi interamente a un uomo eppure non si toglierà mai Claudia dalla testa. Lei nel frattempo si lega, forse per sempre, chissà, a una ragazza fragile e volubile di nome Erika. Desiati contrappone la provincia pugliese a un Nord Europa dipinto come 'rose e fiori', idilliaco anche nelle pagine in cui chiaramente non lo è. ‘Spatriati’ in qualche modo sembra voler ricalcare Sally Rooney. La scrittrice irlandese però descrive gli alti e bassi dell'amore, le onde dell'anima, con nettezza e maggiore profondità. 

©micolgraziano

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