"Persone normali", recensione del romanzo di Sally Rooney

 

Sally Rooney


"Persone normali" è il secondo romanzo dell'acclamata scrittrice irlandese Sally Rooney (classe '91). Il  "The Guardian" l'ha definito uno dei migliori libri del secolo. Da "Persone normali" è stata tratta una serie tv, disponibile in Italia su "Starz Play". 


"Persone normali", la paura d'amare in un tempo aspro e feroce
Si chiamano Marianne e Connell le persone normali di questa storia d’amore e d'amicizia. Anti-eroi. Racconto delicato e tagliente. Struggente, autentico. Decadente. Vicenda introspettiva e intima. Ritratto psicologico. Storia raccontata volutamente in modo minimale: nessun guizzo barocco. Una scrittura figlia del teatro, nei dialoghi. Si percepiscono vaghi echi di Harold Pinter nelle domande e nelle risposte che si alternano, di bocca in bocca, tra Marianne e Connell. Capaci di conversare per ore di episodi all'apparenza insignificanti. Attimi banali vengono da essi sviscerati. Fino a quando non ne resta neanche un pezzo e, a quel punto, quegl'istanti evaporano, senza lasciare traccia. 

I lettori in cerca di colpi di scena, di trame intricate, rimarranno probabilmente delusi da questo libro e, forse, arriveranno faticosamente all'ultima pagina. Non troveranno, infatti, gesta epiche rocambolesche. Bensì pagine vibranti delle paure di piccole persone normali

Al centro di "Persone normali" vi sono i turbamenti e le tempeste dell'anima. Le affinità elettive. I cuori in balìa di un moto perpetuo. Emozioni di viandanti arruffati che, lungo il tortuoso cammino dell'esistenza, dimenticano in un angolo il desiderio di una sfavillante felicità. Rinunciano alla gioia per il terrore di apparire friabili, in un mondo implacabile e spietato.  

"Persone normali" narra le connessioni di due ragazzi che si amano (o forse no...) eppure si perdono costantemente, lungo l'intricato sentiero degli anni, di volta in volta. Ogni pagina è un ramo di vita. Un frammento di memoria. Personaggi complessi. Tragici, potremmo azzardare. Che complicano, ad ogni costo. Che ingarbugliano. Annodano corde e sbrogliarle è impossibile. Marianne e Connell resistono implacabili all'onda luminosa che fluttua nel petto. Persone normali attraversate da un inspiegabile e distruttivo bisogno di sofferenza. Anime sospese. Spezzate. Marianna confessa di provare piacere nel dolore. Anche nell'amplesso.

"Persone normali", passioni e ferite volontarie
Marianne e Connell crescono insieme. Frequentano la stessa scuola. Si fidanzano in gran segreto. Perché Marianne non è amata dai coetanei. La considerano un tipo strano. Connell si vergogna di far sapere che ha una relazione con lei. In presenza degli altri fanno finta di nulla. Due estranei. Niente baci, né abbracci. Ne scaturiscono ferite profonde. La giostra dei sentimenti. Marianne viene da una famiglia benestante. Connell è l’esatto contrario. Ma è un ragazzo in gamba e conquista il proprio posto nel mondo. Marianne e Connell, fragili, si rincorrono. Legati saldamente, pur non volendolo. Si perdono per poi irrimediabilmente ritrovarsi. Almeno fino al successivo addio. Chissà se definitivo. 

©micolgraziano 

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