'Rubare l'anima ai fiori' di Michele Criscuoli - Storia di una famiglia

 

Michele Criscuoli, Rubare l'anima ai fiori

"Il gioco della vita che tanto somiglia 
a una partita a scacchi!"
(citazione dal romanzo)

“Rubare l’anima ai fiori”, romanzo di Michele Criscuoli, autore campano classe '45, racconta le vicende di una famiglia del Sud; la storia privata s’intreccia a quella d’Italia, in un arco temporale che va dagli anni della guerra al Sessantotto. Fra i protagonisti, Giuseppe, "figlio di un operaio e di una sartina, che avevano fatto miracoli per farlo studiare fino alla laurea”. Giuseppe realizza il sogno di diventare magistrato. Nel primo capitolo lo troviamo ormai pensionato e nonno felice:”gli bastava la carezza a uno dei nipotini e il bacio, spontaneo o richiesto, che essi erano pronti a stampargli in faccia, a volte con una forza e un’intensità inattesa: come per dire te lo ricorderai più a lungo”. Questi bambini richiamano alla sua memoria i momenti dell'infanzia, attraversata dalla presenza amorevole di nonna Carmela. Lei lo portava in chiesa, gli insegnava le preghiere. Nonna Carmela, una donna che ha sofferto. Il marito Giovanni era emigrato in America negli anni Venti e non aveva mai fatto più ritorno a casa. Carmela di mestiere faceva la “capera”, cioè la parrucchiera per le signore benestanti, e poi era brava anche come artigiana ad impagliare le sedie, un lavoro che svolgeva a cottimo. Altro personaggio è Salvatore, il papà di Giuseppe, operaio e uomo molto impegnato nel partito comunista e nel sindacato. Michele Criscuoli si rifà alla tradizione, per stile e contenuti. Confeziona un romanzo familiare di solida tempra, perfetto per lettori dal cuore romantico. Non mancano, nel testo, appassionate lettere d’amore.  

©micolgraziano

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