'Le non cose' di Byung-Chul Han: come la società di oggi ha dimenticato il cuore

 

filosofia


Byung-Chul Han (1959) è uno dei maggiori filosofi contemporanei. Nato a Seoul, insegna in Germania. 'Le non cose' è stato pubblicato da Einaudi nel 2022. Altri suoi saggi: ‘La società senza dolore’ e ‘Infocrazia’.

Byung Chul-Han, filosofo contemporaneo, in questo illuminante saggio, con una prosa asciutta, accessibile a tutti, va dritto al punto. Scandaglia il presente e si chiede che fine abbia fatto oggi il cuore: il romanticismo e il sentimento stanno cedendo il passo alla freddezza, all'indifferenza, al calcolo; il business ha preso il sopravvento: 'la commercializzazione e mercificazione totale della cultura provoca la distruzione della comunità', si legge in un passaggio.

Viviamo in una sorta di gigantesco algido video-gioco, una sfera ludica in cui provare dolore o tenerezza non è di moda né lecito. Dominati da una tecnologia fagocitante ogni angolo del reale. Tra uomo e cellulare si è instaurato un rapporto simbiotico. 

'Oggi comunichiamo in maniera così maniacale 
ed eccessiva proprio perché siamo soli, 
perché avvertiamo un vuoto. 
Tale ipercomunicazione non è tuttavia appagante. 
Non fa che aggravare la solitudine, 
poiché le manca la presenza dell'Altro'. 

Le relazioni sono sempre più frammentate: 'Nella comunicazione digitale, l'Altro è sempre meno presente. Mediante lo smartphone ci ritiriamo in una bolla che ci protegge dall'Altro. Nel quadro della comunicazione digitale spesso scompare anche l'atto di chiamare. L'Altro non viene chiamato appositamente: preferiamo scrivere messaggi di testo invece di chiamare, poiché per iscritto siamo meno esposti all'Altro. In tal modo scompare l'Altro in forma di voce', spiega Byung-Chul Han nel libro.

C'era una volta il telefono inteso come oggetto immobile. Oggi lo smartphone, sebbene non abbia le sembianze di un automa, si comporta come tale e ingloba l’universo intero: 'è un medium iconico e informativo'.  Il cellulare tiene legati gli altri a sé e nei confronti di esso si nutre una sfrenata dipendenza. Lo smartphone ci dà l'illusione di poter risolvere ogni problema con un colpo di polpastrello.

Uno dei capitoli de 'Le non cose' è dedicato alla poesia degli oggetti e del jukebox in particolare. L'autore elenca inoltre una serie di canzoni da ascoltare per sognare. Un libro necessario per non lasciarsi prosciugare dalla società robotizzata. 

©micolgraziano 

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