Erling Kagge (Oslo, 1963) è scrittore, editore, alpinista. Ha raggiunto il Polo Nord, il Polo Sud e una cima dell'Everest. Tra i suoi libri più noti: "Il Silenzio" (2017), pubblicato in Italia da Einaudi. "Camminare" è uscito nel 2018.
"Pian piano capii che
il mondo non è come appare:
rispecchia il tuo modo di essere"
"Fare una passeggiata in un parco o in un bosco, trovare un posto tranquillo e sdraiarmi quando sono stanco, per me sono le esperienze più belle al mondo"
"C'è qualcosa di antidemocratico nel tenersi a distanza dalla natura, dall'asfalto e dagli individui sulle cui vite si decide".
Kagge snocciola esperienze incredibili vissute al Polo ed esalta il valore delle piccole cose: "Mi cadde un'uvetta nella neve. Indossando guanti ingombranti su tutt'e due le mani, era difficile estrarre gli acini dal sacchetto e portarli alla bocca, dunque me ne scivolò uno. (...) Ero così affamato (...) che mi misi carponi, abbassai la testa, tirai fuori la lingua e sollevai l'acino fino alla bocca".
Impressionante, il racconto del viaggio a piedi nel sottosuolo di New York. Kagge insieme all'esploratore urbano Steve Duncan ha attraversato la Grande Mela passando per i tunnel fognari, ferroviari, idrici. Una discesa agli inferi diventata meditazione sul dolore. Esperienza estrema dal quale è uscito purificato. Un viaggio da brivido, degno di un romanzo horror: "Il puzzo feriva il naso. (...) In superficie l'aria era secca e gelida, mentre lì sotto era umida e il calore delle fogne saliva al viso. Una colonia di scarafaggi popolava una parete".
Kagge spiega che l'avventura lo rende più ancorato al vero significato della vita: "Solo il qui e ora conta quando sei assetato e trovi un ruscello, quando sei appeso a una rupe o seduto su una roccia a studiare il movimento delle nuvole."
©micolgraziano
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