Recensione: "Fiesta" di Ernest Hemingway - Il viaggio e la disperata allegria

Ernest Hemingway

"Fiesta" è il primo romanzo dello scrittore Premio Nobel Ernest Hemingway (1899 - 1961). Il libro venne pubblicato nel 1926. Dall'opera è stato tratto il film "Il sole sorgerà ancora" (1957) di Henry King con Ava Gardner e Tyrone Power.

Leggi “Fiesta” e ti par d’esser lì: Parigi, Bayonne, Pamplona, San Sebastián. In giornate calde e luminose, ciondolare da un caffè all’altro. Ordinare, a seconda dell'umore, birra, Fundador, brandy and soda, assenzio, Jack Rose (la lista degli alcolici citati in "Fiesta" è variegata). La scrittura di Hemingway cristallina e levigata, ha il potere di trascinarci al di fuori: e allora consumiamo le suole, lungo la via, insieme all’allegra (allegra in apparenza...) combriccola di cui fa parte il giornalista americano Jake Barnes, il protagonista io narrante, uomo di mondo, segnato dalla guerra, malinconico; trapiantato nella Ville LumièreIl gruppo di Jake è formato da scrittori, artisti, belle donne a caccia di amore libero. Alcuni di loro sono squattrinati. Si sbronzano in giro, chiedendo prestiti agli amici. Sono intellettuali, eppure se capita, fanno a pugni, tirano sedie e tavoli, soprattutto quando in corpo corre troppo alcol. Vivono in Europa e viaggiano parecchio. 

"Non hai mai la sensazione che la tua vita stia passando senza che tu ne approfitti?
Ti rendi conto che hai già vissuto quasi metà degli anni che hai da vivere?"
("Fiesta")

La scrittura di Hemingway, limata, brilla. Rapida, profonda e lieve. Come un disegnatore esperto è capace di darti l'idea con poche linee tirate al volo, così Hemingway descrive universi con brevi accenni o uno scambio di battute, dialoghi così veri che resti a bocca aperta. Sembra un romanzo gioioso "Fiesta", ragazzotti in ferie, tra Francia e Spagna. Giorni a pescare, a godersi la festa di San Firmino a Pamplona. Spingersi tra la folla, abbandonarsi all'ebbrezza della musica e della danza. Eppure "Fiesta" cela dolore e malessere non comuni. Jake, il protagonista, non può coronare il sogno con l'adorata Brett, lady conturbante che salta da un letto a un altro. Brett sta per sposarsi con un certo Mike eppure colleziona amanti a bizzeffe. Jake soffre perché non può avere Brett ma è sempre pronto a tirarla fuori dai guai. Jake e compagni affogano i dispiaceri nella bottiglia, bevono come spugne, dalla mattina alla sera e il mal di testa li tormenta. “Non m’importava che cosa fosse il mondo. Volevo soltanto sapere come viverci” si legge a un certo punto, in questa sinfonia di tamburi battenti, corride, sangue e cuori lacerati. 

©micolgraziano

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