Recensione: "Demian" di Hermann Hesse - L'insaziabile sazietà del cuore

 

Hermann Hesse

Lo scrittore tedesco Hermann Hesse (1877 - 1962) è premio Nobel della letteratura. Tra i suoi romanzi: "Siddharta" (1922), "Il lupo della steppa" (1927), "Narciso e Boccadoro" (1930), "Il giuoco delle perle di vetro" (1943). "Demian" è del 1919, Hesse lo pubblicò usando lo pseudonimo di Emil Sinclair che è anche il nome del protagonista del romanzo. 

Sant’Agostino spiegava che il peccato distrugge l’uomo tuttavia peccare è un modo per riempire un vuoto che soltanto Dio può colmare. Dunque chi pecca è, inconsapevolmente, alla ricerca disperata di Dio. Queste riflessioni di Sant’Agostino aiutano a comprendere meglio i dolori e i tormenti del giovane Emil, il protagonista di “Demian”, romanzo di formazione, altamente simbolico; potremmo definirlo racconto spirituale. Emil, suo malgrado, è attratto dalla trasgressione. Diventa una piccola peste, un "bravaccio" e avverte nel cuore angoscia e inquietudine. A un certo punto, imbocca la via delle tenebre e se ne vergogna. Si definisce una "bestia dominata da orribili istinti". Emil, insomma, tagliato a metà: da una parte il mondo luminoso e giusto rappresentato dai genitori, che lo hanno educato al bene, dall'altra quello tetro, dei cattivi consiglieri. L'eterno conflitto tra il bene e il male. A deviarlo è anche il compagno di giochi, Franz, perfido ragazzino che lo terrà in pugno. Emil sfuggirà alle grinfie di Franz grazie a Demian, una sorta di angelo custode, "un amico e una guida". Demian, piccolo eppure già adulto. Una presenza quasi impalpabile e mistica. Demian capace di apparire e scomparire con passo delicato nella vita di Emil. Demian dialoga col pensiero. Emil si consegna alle tenebre. Però è fortunato perché ogni volta che si spinge troppo in là trova una mano pronta ad afferrarlo. È così che Emil non precipita nel vuoto. Emil è rappresentato come un uccello che si prepara a uscire dal guscio. Deve conoscere se stesso (ardua impresa...) e convivere con le proprie ombre. Siamo dominati da sogni e desideri e, scrive Hesse, nessun sogno è perpetuo: i sogni sono in continua evoluzione. “Demian” è un romanzo che scuote. Scritto durante la prima guerra mondiale. Thomas Mann lo lesse e ne rimase impressionato. Avrebbe voluto conoscere l’autore...non sapendo che l'autore era proprio Hesse che usò uno pseudonimo per pubblicare."Demian" è un libro conturbante, una storia apollinea e dionisiaca che fa emergere gli sconquassi dell'anima. 

©micolgraziano

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